Dieci contributi interdisciplinari sul tema dei fenomeni migratori contemporanei compongono questa recente pubblicazione.
La pluridisciplinarità è una componente fondamentale per comprendere le migrazioni, in quanto evita il rischio di ricadere nello specialismo e il tecnicismo diffusi nei saperi sull’immigrazione, che rendono sempre più raro uno sguardo terzo e non esclusivamente posizionato dal punto di vista del noi. Lo spostamento mosso da desiderio di libertà, emancipazione, miglioramento delle condizioni di vita, appare incomprensibile per il discorso corrente: lo straniero proveniente da determinati paesi o cerca pane e lavoro o è un fondamentalista che mira a infiltrarsi.
La responsabilità dei media nella creazione di questa idea, sintesi di criminalizzazione e pietismo, è elevata, per una serie di ragioni, dall’imprenditoria della paura che crea emergenze ad hoc alle dinamiche dall’informazione contemporanea ossessionata dal real time alla natura delle fonti. I media, il senso comune, il discorso politico, spesso non fanno che riprendere, semplificandoli e a volte travisandoli, concetti espressi nella pubblicistica specializzata in modo più articolato: quanti di coloro che parlarono di scontro di civiltà avevano letto i testi di Huntington, che per primo coniò il concetto?
Nelle conclusioni emerge la natura paradossale dell’ossessione della differenza culturale in un mondo sempre più contemporaneamente individualista e omologato in consumi, aspirazioni, stili di vita. La chiusura verso l’altro è specchio della paura della povertà di un mondo occidentale in preda a una profonda crisi di sistema.
NOI E L’ALTRO? Materiali per l’analisi e la comprensione dei fenomeni migratori contemporanei
a cura di L. Longoni, B. Baggiani e G. Solano
Ed Discanti, 2011