L’antisemitismo cresce in Europa e viaggia sul web. È questa la preoccupante immagine del continente europeo emersa dal rapporto dell’Agenzia dell’Unione europea per i Diritti Umani (Fra) dal titolo “Discriminazione e crimine d’odio contro gli ebrei negli stati membri dell’Ue: esperienze e percezioni dell’antisemitismo”.
Su circa 6 mila persone intervistate che si definiscono ebree, residenti in Belgio, Germania, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Svezia e Regno Unito, il 66% considera l’antisemitismo un grosso problema nel proprio Paese. Una questione che si è addirittura aggravata negli ultimi 5 anni secondo il 76 % del campione.
Se da una parte l’antisemitismo si manifesta nelle situazioni più svariate che fanno parte della vita quotidiana (il 21% dei cittadini interpellati ha dichiarato di aver subito insulti verbali, molestie o attacchi fisici nei 12 mesi precedenti il sondaggio), dall’altra sono il web e i mezzi di comunicazione a incrementarne la diffusione. Attorno al fenomeno dell’antisemitismo mediatico si respira infatti un forte timore: il 59% per cento dei coinvolti nella ricerca lo considera un problema “molto grande” o “piuttosto grande”. Per quanto riguarda internet in particolare, la percentuale dei “preoccupati” sale al 75%, e in Italia schizza all’87%, con un 73% che ritiene che l’antisemitismo online sia un fenomeno molto aumentato negli ultimi 5 anni.
“L’antisemitismo – dichiarato il direttore della Fra Morten Kjaerum – è un esempio inquietante di come il pregiudizio possa persistere attraverso i secoli, e non ha spazio nella nostra società contemporanea. E’ particolarmente desolante vedere che internet, che dovrebbe essere un mezzo di comunicazione e dialogo, è usato come uno strumento di vessazioni antisemite. Sono necessarie misure più mirate”.
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