Realizzazione di interviste, mappatura dei siti e dei blog delle associazioni delle seconde generazioni. Questo e tanto altro ancora nel progetto Seconde a chi? Giovani donne di seconda generazione tra cittadinanza e politica, che dedica un’ampia parte al mondo dei media.
Il progetto, che sarà presentato domani in una conferenza stampa a Palazzo Madama, è inserito nell’ambito del programma europeo More women in european politics, proposto in Italia da Sinistra Ecologia Libertà. L’obiettivo è quello di valorizzare il contributo culturale e la soggettività politica delle giovani donne di seconda generazione estendendo i diritti di cittadinanza e favorendo la partecipazione politica a livello nazionale ed europeo. Seconde a chi intende, infatti, innescare una crescita culturale e democratica del nostro Paese in una prospettiva interculturale.
Tra le azioni previste dal progetto, rientra l’aggiornamento e la mappatura dei canali che trattano temi delle seconde generazioni o, più in generale, incentrati sull’immigrazione, tra cui media multiculturali, portali web contenenti rubriche, spazi di approfondimento, d’informazione, d’attualità e legali, blog, canali radiofonici, web radio e web tv. In particolare, sul sito è possibile trovare la descrizione di:
- Portali d’informazione – portali che offrono informazioni in merito all’attualità politica, giuridica e di cronaca sui temi dell’immigrazione
- Portali di associazioni – siti delle varie associazioni per cui le istanze delle seconde generazioni sono prioritarie
- Blog - blog che fanno capo e testate giornalistiche o che sono espressione di collettivi o realtà associative
- Media – portali di trasmissioni radiofoniche, canali tv e web tv che danno voce alle seconde generazioni e alle loro istanze
A far parte del programma anche il progetto Audio – Racconti, che prevede la realizzazione di audio interviste in cui giovani ragazze di seconda generazione si raccontano, toccando temi quali quelli dell’identità, della cittadinanza e della politica.
“L’obiettivo del nostro lavoro – fanno sapere le componenti del gruppo di lavoro Cristina Ali Farah, Elisabetta Hagos, Renata Pepicelli, Vincenza Perilli, Sonia Sabelli – è quello di realizzare dei micro-format radiofonici a partire da interviste con ragazze di seconda generazione di età compresa tra i diciotto e i ventidue anni di diversa origine geografica (dall’Europa dell’est, alla Cina, dall’America Latina, alle Filippine, dai Paesi Arabi, all’Africa Sub-Sahariana).
“Vorremmo includere – continuano – sia ragazze che partecipano attivamente alla vita politica italiana (sia nei partiti che nei movimenti), sia ragazze che non sono interessate e anzi si sentono estranee alla politica, per indagare quali sono i loro interessi e posizionamenti, le loro passioni e le loro motivazioni. Inoltre vorremmo intercettare sia ragazze che studiano, sia ragazze che lavorano. L’idea è quella di far luce sulle forme di razzismo o di inclusione differenziale che le ragazze sperimentano, scoprendo magari quali strategie e quali forme di autodeterminazione esse sono state in grado di mettere in atto”.